Startup innovative: ai nastri di partenza gli incentivi per incubatori

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Dopo il decreto attuativo degli incentivi per investimenti di incubatori e acceleratori in startup innovative, è atteso il bando Invitalia: come funziona.

Gli incubatori e acceleratori certificati dal 2025 hanno un credito d’imposta sugli investimenti in startup innovative pari all’8% fino a un massimo di 500mila euro all’anno. Su questo incentivo, introdotto dalla Legge annuale sulla Concorrenza del 2024, interviene ora il decreto attuativo del 26 maggio 2025, che dettaglia i requisiti dei soggetti beneficiari, gli investimenti ammissibili, le procedure di accesso all’agevolazione.

Credito d’imposta per investimenti in startup innovative

Il credito d’imposta, normato dall’articolo 32 della legge 193/2024, è pari all’8% della somma investita fino a un tetto massimo di 500mila euro ogni anno. L’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni e il contributo è concesso nel limite di spesa complessivo di 1 miliardo e 800mila euro annui a decorrere dal 2025.

beneficiari, ovvero incubatori e acceleratori certificati, devono essere regolarmente costituiti e iscritti e attivi nell’apposita sezione speciale del registro delle imprese, non essere sottoposti a procedure concorsuali con finalità liquidatorie, né essere destinatari di sanzioni interdittive.

L’investimento può essere direttamente nel capitale sociale di una o più startup innovative oppure avvenire per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio o di altre società che investano prevalentemente in start-up innovative.

La domanda a Invitalia

La domanda si presenta a Invitalia prima di effettuare l’investimento, indicandone, per ciascun anno, l’ammontare e le caratteristiche, gli elementi identificativi della startup o dell’organismo di investimento collettivo del risparmio, la data presunta e l’importo del credito d’imposta richiesto. Le date di apertura dei termini e le procedure precise saranno previste da apposito bando ministeriale.

Il credito d’imposta si utilizza esclusivamente in compensazione, va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel corso del quale è stato riconosciuto e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi di imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.

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