Contratti a tempo determinato: cosa cambia per le imprese con il Referendum dell’8 e 9 giugno 2025

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Il Referendum abrogativo dell’8 e 9 giugno 2025 propone modifiche sostanziali alla normativa sui contratti a tempo determinato, introducendo novità che interessano direttamente le imprese italiane, in particolare nella gestione delle risorse umane.

Qual è l’oggetto del referendum?

Il quesito referendario mira ad abrogare la possibilità di stipulare contratti a termine privi di causale fino a 12 mesi, oggi prevista dall’art. 19 del D.Lgs. 81/2015, così come modificato dal Decreto Dignità e dalle successive riforme.

Se il referendum verrà approvato, le imprese saranno obbligate a indicare sempre la causale fin dalla stipula del contratto, anche se di durata inferiore a un anno.

Quali sono le causali ammesse?

In base alla disciplina previgente (che tornerebbe in vigore), la causale deve rientrare in specifiche condizioni:

  • esigenze temporanee estranee all’attività ordinaria;

  • sostituzione di personale assente;

  • incrementi temporanei e imprevedibili dell’attività.

Cosa cambia per le imprese?

Le imprese si troveranno di fronte a una normativa più restrittiva e vincolante rispetto all’attuale:

  • Stop ai contratti “flessibili” senza causale fino a 12 mesi;

  • Maggiore attenzione nella formulazione della motivazione contrattuale;

  • Rischio di contenzioso più elevato in caso di causali generiche o mal formulate;

  • Maggiore pianificazione del fabbisogno di personale;

  • Possibile ricorso ridotto a proroghe e rinnovi, se non motivati.

Questi cambiamenti incidono soprattutto su PMI e settori stagionali, che oggi fanno largo uso di contratti a termine per rispondere in modo agile alle esigenze produttive.

Cosa devono fare le imprese?

In vista del referendum, le imprese dovrebbero:

  • rivedere i modelli di contratto in uso;

  • aggiornare le politiche HR e i processi di selezione;

  • valutare alternative contrattuali più stabili o differenziate;

  • prepararsi a una gestione più strutturata delle assunzioni a termine.

Con il Referendum dell’8 e 9 giugno 2025, i contratti a tempo determinato rischiano di diventare meno agili per le imprese, con un impatto significativo sulla flessibilità e sui costi di gestione del personale. Una modifica che segna un cambio di paradigma nella regolazione del lavoro temporaneo e che richiederà adeguamenti operativi tempestivi e consapevoli.

Commercialista Aversa

 

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